Il Piano Paesaggistico Regionale assume la qualità del paesaggio come fondamento dell'identità regionale e come risorsa per lo sviluppo.
Il paesaggio è descritto quale bene pubblico che offre opportunità di crescita sostenibile ai sistemi economici e sociali regionali e contribuisce a creare un senso comune che venga sentito come proprio in primo luogo dallesocietà locali che con il loro consenso costituiscono un fattore decisivo per il successo delle politiche di tutela, gestione e valorizzazione.
A queste condizioni il paesaggio rappresenta un patrimonio identitario che non è solo testimonianza del passato, ma anche un valore continuamente arricchito da chi abita e usa il territorio.
QS1 - Visione Guida (Download mappa .pdf 1,30 MB)
L'elaborato grafico prefigura l'idea di futuro del paesaggio umbro da assumere come riferimento per indirizzare ed orientare i comportamenti dei diversi soggetti privati e coordinare le strategie delle amministrazioni titolari delle diverse funzioni di governo del territorio coinvolti nella conservazione e trasformazione del paesaggio regionale.
La mappa sintetizza i principali processi di mutamento del paesaggio articolati secondo temi prioritari che le politiche paesaggistiche regionali devono affrontare se vogliono governare le trasformazioni del paesaggio.
La Visione Guida individua cinque processi di mutamento del paesaggio più rilevanti ai quali riferire le future strategie e li articola in dodici temi prioritari della trasformazione in riferimento agli obiettivi da conseguire e alle azioni prioritarie da realizzare.
Estratte dal "QS2-Linee Guida per le strategie tematiche prioritarie", ecco le schede riferite ai 15 temi prioritari della trasformazione raccolte secondo i 5 processi individuati.
PAESAGGI CRITICI ( Download scheda .pdf 67 KB)
paesaggi sottoposti a
forti pressioni di mutamento, con processi di
sovrautilizzazione in atto che rischiano di stravolgere i caratteri identitari sedimentati e i valori riconosciuti.
Il PPR prevede politiche di controllo e di decongestionamento delle pressioni d'uso, mirando ad armonizzare le spinte alla crescita con il miglioramento delle qualità paesaggistiche dell'intero territorio di riferimento.
Ecco i temi del processo:
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dove presente per ogni tema si riporta il simbolismo corrispondente utilizzato in mappa)
T1.Emergenze Identitarie
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T2. Corridoi di sviluppo insediativo
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T3. Spazi industriali-artigianali
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T4. Paesaggi Incipienti
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PAESAGGI IN ABBANDONO ( Download scheda .pdf 40 KB)
paesaggi che soffrono di processi di crescente sottoutilizzazione con il conseguente rischio di alterazione o depauperamento del patrimonio paesaggistico esistente.
Il PPR mira ad incentivare l'attrattività al ritorno della residenza attraverso una molteplicità di politiche convergenti, da quelle dell'accessibilità, a quelle dell'abitabilità con dotazione di servizi anche avanzati tramite la connessione a reti telematiche, del sostegno alle attività di recupero edilizio, alla offerta di servizi sociali in particolare per gli anziani, alle politiche infine della sostenibilità ambientale.
In termini più generali, particolare importanza viene attribuita dal PPR alla riqualificazione dei paesaggi di prossimità che circondano gli insediamenti storici, a cui deve essere restituita una fisionomia paesaggistica compiuta, complementare al centro abitato ma compatibile anche con i nuovi assetti economico-produttivi espressione della contemporaneità.
Ecco il tema del processo:
( dove presente per ogni tema si riporta il simbolismo corrispondente utilizzato in mappa)
T5. Insediamenti storici e paesaggi di prossimità
PAESAGGI COMUNI ( Download scheda .pdf 57 KB)
paesaggi teatro di gran parte della nostra vita quotidiana nelle città e nelle campagne. Questi paesaggi, riconosciuti solo recentemente come oggetto di attenzione grazie alla Convenzione Europea del Paesaggio,
richiedono generalmente una cura assidua o il
rafforzamento delle loro qualità identitarie troppo spesso penalizzate, soprattutto nelle periferie, da soluzioni edilizie anonime e indifferenti al paesaggio.
Il PPR prevede strategie di miglioramento della qualità diffusa, in particolare ripristinando o consolidando i segni di permanenza di antichi assetti colturali e insediativi nei paesaggi rurali, e riconfigurando gli spazi aperti delle periferie urbane con appropriati impianti vegetali e opere di arredo funzionali anche alla produzione di energie rinnovabili.
Ecco i temi del processo:
( dove presente per ogni tema si riporta il simbolismo corrispondente utilizzato in mappa)
T6. Territori Rurali |
T7. Aree Boscate |
T8. Cave
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PAESAGGI DELLE RETI ( Download scheda .pdf 55 KB)
paesaggi
associati alle reti di naturalità e delle infrastrutture, in cui i grandi segni della natura possono riacquistare come nel passato un ruolo determinante in quanto matrici di risignificazione degli assetti insediativi e paesaggistici, mentre
le infrastrutture sono chiamate a riscattare i loro effetti di detrazione dei valori paesaggistici dimostrando le valenze potenziali ai fini della creazione di nuovi paesaggi contemporanei ad elevata qualità funzionale e figurativa.
Le strategie del PPR si diversificano nettamente tra quelle per le reti tecnologiche, il cui sviluppo va regolato con grande attenzione alla qualità dei progetti di inserimento ambientale e comunque subordinato alle verifiche di sostenibilità paesaggistica, quelle ecologico-ambientali che invece vanno generalmente mantenute e potenziate sia ai fini della conservazione della biodiversità che ai fini delle connessioni paesaggistiche tra i diversi territori e quelle infine delle percorrenze di antico impianto che vanno recuperate e valorizzate, destinandole a nuove forme di turismo culturale e naturalistico.
Ecco i temi del processo:
( dove presente per ogni tema si riporta il simbolismo corrispondente utilizzato in mappa)
T9. Grandi reti di naturalità |
T10. Nuove Infrastrutture Viarie |
T11. Infrastruttture per l'energia |
PAESAGGI TRANSREGIONALI ( Download scheda .pdf 21 KB)
paesaggi in cui i caratteri identitari regionali si intrecciano tra loro dando luogo a realtà paesaggistiche singolari, che richiedono una specifica attenzione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBAC) e delle Regioni contermini, per promuovere adeguate politiche di concertazione nella pianificazione del paesaggio, anche al fine di evitare che logiche amministrative autoreferenziali risultino distorcenti rispetto ai caratteri di integrazione locale.
Il PPR mira a scongiurare il rischio di una loro pianificazione separata in ragione dei confini amministrativi esistenti; ancor di più, si oppone ad un loro uso residuale per la localizzazione di impianti e attrezzature ad elevato impatto ambientale e percettivo.
Al contrario, le strategie da perseguire dovranno essere mirate a tutelare e valorizzare le singolarità di questi paesaggi dai profili identitari compositi, spesso di transizione rispetto alle regioni confinanti. A questo scopo il PPR prevede il ricorso a specifiche procedure di concertazione tra regioni contermini, finalizzate a produrre normative di indirizzo e di regolazione delle trasformazioni coerenti rispetto ai caratteri identitari dei paesaggi transfrontalieri.
Ecco i temi del processo:
( dove presente per ogni tema si riporta il simbolismo corrispondente utilizzato in mappa)